Quando a vincere sono le emozioni
Nek al Forum Monzani
di Matteo Franzoni – 15 febbraio 2016
Forum Monzani di Modena gremito fino all’ultimo posto nel pomeriggio di domenica 14 febbraio a parlare d’amore con Nek, presente insieme a parte della sua famiglia per presentare il suo libro, “Lettera a mia figlia sull’amore”.
È una conversazione spontanea e piacevole quella che Nek intrattiene con i tanti presenti al Forum Monzani, per la riuscitissima rassegna Incontri con l’autore. Un pubblico eterogeneo presente in questa domenica uggiosa, dalle tante ragazzine venute insieme alle mamme, alle coppie di ogni età per ascoltare il cantante sassolese alle prese con la promozione della sua prima fatica letteraria. Un Nek a tutto tondo, dalla vita personale, al successo, alla famiglia, con un unico comune denominatore, l’amore. Filippo si definisce un creativo che è riuscito a vincere la sua timidezza suonando la chitarra, con la quale è capace di esprimere i suoi stati d’animo. La zia lo avrebbe voluto pianista ma lui ha sempre espresso preferenza per la chitarra, che ha avuto in dono a 9 anni. Quando gli è stato proposto di scrivere la sua autobiografia si è rifiutato perché a differenza di altri artisti che si erano cimentati nello scrivere di sé, per lui non era ancora tempo di raccontare la sua carriera in quanto non aveva alle spalle così tanti anni di cui parlare. Ha scelto di condividere con i suoi fan le sue riflessioni sull’amore per far conoscere a tutti la sua famiglia, che è al centro della sua vita e ha condiviso con il pubblico del Monzani l’incontro con Patrizia, la donna che ha amato fin da ragazzino. Lui, brufoloso, con la riga da una parte, insomma, uno sfigatello che si innamora della bella Patrizia che già indossava i tacchi, un amore inizialmente a senso unico, fino a quando lei non lo segue a un suo concerto allo Smeraldo di Milano e da allora stanno sempre insieme. Lui, un istintivo, deciso, leale, permaloso e tanto geloso ringrazia il suo carattere tosto che non lo ha fatto desistere alle prime difficoltà ma che gli ha fatto coronare i sogni della sua vita, avere successo come cantante e avere al proprio fianco la donna dei sogni. Patrizia quando si è presentata a casa di Filippo era con sua figlia Martina, di un anno e mezzo, avuta dalla precedente relazione. Per lui questo non è mai stato un ostacolo, si è solo emozionato e gli è venuto il magone perché ha capito in quell’istante che la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Amare vuol dire accettare tutto dell’altro, è come se lui si fosse esercitato per diventare poi padre a sua volta. Martina ha voluto prendere il cognome Neviani e questo è stato motivo di forte orgoglio sia per Filippo sia per il nonno che ha amato da subito la figlia di Patrizia. Nek, parlando del padre scomparso da qualche anno, si commuove definendolo un’altra grande forma di amore. Un uomo dignitoso che ha tanto sofferto per la malattia che lo ha colpito e che ha fatto conoscere il dolore alla famiglia, al punto da fare dire a Filippo che il dolore pareggia e livella ogni cosa. Dopo la scomparsa del padre si è accesa forte in Nek la fede, aiutandolo nel superamento del lutto. La fede stessa, oltre agli scritti che ha lasciato, ha bisogno di gesti e azioni, c’è sempre bisogno di amore e non è mai abbastanza. Cita una frase di Cecchetto, “Il talento è un dono, il successo è lavoro”. Se non si ha talento non si ha successo, il talento è quello per cui sei nato, una predisposizione a fare qualcosa di buono. In passato ammette di aver avuto paura di perdere il successo e di aver provato ansia per le classifiche di gradimento e le vendite, con Sanremo 2015 c’è stata la svolta grazie alla consapevolezza con la quale ha vissuto quella bellissima avventura, che lo ha portato a vivere con maggiore serenità le classifiche abbandonando la bramosia delle vendite a favore dei 25 anni di carriera accumulati, che gli hanno donato la sicurezza di esserci. A Sanremo Filippo è andato tre volte, la prima apparizione è stata la più complessa a causa del parere negativo che la stampa ha espresso su di lui ma anche in questo l’esperienza del 2015 è stata fondamentale perché è riuscito a catturare anche l’approvazione della stampa e questa è stata una rivincita per lui, anche se dichiara che la vera approvazione per lui come artista è sempre quella del pubblico che lo ama e lo segue lungo la carriera. La critica infatti deve trovare il classico pelo nell’uovo e criticare a priori perchè non dà retta alle emozioni. Se non ci sono emozioni la gente non si muove, non ti ascolta e il compito dell’artista è proprio quello di smuovere qualcosa negli animi ed emozionare. Altro capitolo importante nella vita di Filippo è stata la fama raggiunta anche in Sudamerica, dopo il grande successo di Laura non c’è. Successo acuito dalla melodia della lingua spagnola che aiuta i testi e si muove dolcemente attraverso la musica, rendendo i suoi pezzi nuovi e piacevoli. Nek è anche un grande tifoso della squadra del Sassuolo, per la quale ha scritto l’inno, ma dice sorridendo di non andare spesso allo stadio perché le poche volte in cui è andato non ha portato molta fortuna ai colori neroverdi. Altra grande passione dell’artista sono le moto, un amore nato solo negli ultimi anni e trasmesso da un amico che gli ha mostrato la sua Harley Davidson, della quale si è subito innamorato, decidendo di comprarne una identica. Di amore in amore si passa a parlare di Sassuolo, la città dove è nato e dove torna sempre felice perché ama ritrovare gli amici di una vita e la semplicità del conoscersi tutti. A Sassuolo la sua famiglia ha anche un grande appezzamento di terra da sempre e lui appena può scappa in campagna perché ha sempre amato la vita agreste, gli animali e la fortuna di bere il latte appena munto. Filippo si definisce un cittadino del mondo ma uomo di provincia proprio a dimostrare la sua felicità nel tornare a casa, appena gli impegni di lavoro glielo consentono. Nella sua vita artistica ha avuto anche l’opportunità di fare un piccolo cameo come attore, ma ridendo dice che l’esperienza non si ripeterà, perché come dice la Patty..la chiama così amorevolmente e la guarda sorridendo..a ognuno il suo ruolo, perché lei è l’unica che riesce ad entrare nel suo mondo e a riportarlo sempre con i piedi per terra. Poi ritorna con la memoria alle prime esperienze musicali, prima con i Winchester a suonare musica country per poi dirigersi al rock, dicendo che con impegno e dedizione è riuscito ad ottenere la possibilità di prodursi da solo i dischi, avendo completa libertà di espressione. Un momento davvero difficile nella sua vita quando ha scoperto l’edema alla gola che lo ha messo in difficoltà per qualche mese, ma se si ha un obiettivo non ci si deve piangere addosso ma perseguirlo e come quando il fantino che cade da cavallo si rimette subito in sella per vincere la paura, così Filippo si è messo alla scrittura producendo il disco che tanta felicità gli ha portato nel 2015. Torna poi a ripetere al pubblico che l’amore è alla base di tutto e con tanto sentimento ammette che la cosa che gli è riuscita meglio è Beatrice, la sua bimba di 5 anni. Ridendo racconta che ha assistito al parto cesareo della moglie, che definisce un’emozione infinita, soprattutto quando Beatrice è uscita con i capelli a spazzola e quei suoi occhi blu.
E chiude felice guardando il suo pubblico con questa frase di commiato “Chi si ferma è perduto”.
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